La crescita che non si vede (ma che c’è)
- Alice Mordeglia

- 3 nov
- Tempo di lettura: 2 min
A volte nella vita cerchiamo di trasformare ciò che c’è in qualcosa che non potrà mai essere.
Come se, avendo un melo, desiderassimo che fosse una pianta di arance.Ma il melo non può diventare un arancio (o almeno credo… le talee non sono il mio campo di conoscenza… ma, per il proposito di questo articolo, facciamo finta che non si possa fare!).
Possiamo anche appendere qualche arancia ai suoi rami, ma resterà pur sempre un’illusione. (ndr. io qua mi sono immaginata le arance appese tipo palline sull'albero di natale!)
Il rischio è che, nel desiderare qualcosa che non c’è, ci perdiamo le meravigliose mele che l’albero avrebbe potuto regalarci — se solo lo avessimo nutrito e annaffiato con cura.
Lo stesso accade con noi stessi, con le persone che amiamo e con i nostri progetti.Quando non accettiamo la loro vera natura, sprechiamo energie cercando di forzarla, invece di coltivarla e gustarne i frutti.
E poi, anche quando finalmente impariamo ad accettare, le difficoltà non finiscono lì.Ci vuole pazienza.
La crescita non è qualcosa che si vede “a occhio nudo”.
Quando vogliamo smettere di essere in un certo modo, o cambiare un’abitudine, vogliamo che succeda subito.È come se fissassimo una pianta aspettando di vederla crescere.I suoi cambiamenti sono così lenti da sembrare invisibili.Eppure, giorno dopo giorno, quella pianta si sviluppa, affonda le radici, rafforza il fusto, fa spuntare fiori e — prima o poi — anche frutti.
Bisogna fidarsi del tempo e del processo. (Che non è cosa da poco!)
La crescita personale funziona proprio così.Non sempre te ne accorgi, ma ogni esperienza, ogni piccola scelta, ogni momento di riflessione ti fa avanzare, anche quando sembra che tutto resti fermo.
Non serve “vedere” un risultato per sapere che stai cambiando.Ed è difficile, in una società che misura tutto, in cui ogni passo deve essere visibile, condivisibile, “instagrammabile”.
Ma se lasci che la tua crescita segua il suo ritmo e rispetti la tua natura, allora — quando sarà il momento giusto — fiorirai.
Chissà quante volte sei fiorita nella tua vita?
Ho voluto condividere questa riflessione perché, essendo io tendenzialmente impaziente, faccio fatica a stare nei momenti di transizione.
Vorrei un risultato adesso.
Eppure mi rendo conto che, così facendo, mi perdo la bellezza del presente.
Grazie per aver condiviso questo spazio di riflessione.
Ricorda: La crescita non si vede, ma che c’è!

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